Ben poco ne rimane. Pietre riarse e consumate dal tempo, scalciate o divelte dai ragazzini che si arrampicano su di esse o vi girano intorno con colorate e malridotte motociclette cinesi di minima cilindrata.
Dall’alto si può notare tutt’intorno un cerchio di terra sterile. Leggende ed ipotesi si accavalcano, ma sembra che la torre, vecchia di almeno quattro mila anni, sia stata colpita in tempi remoti da un meteorite.
Comunque sia, qualcosa è diverso al cospetto di queste rovine. Forse è la terra, pietrosa e riarsa, forse la gente, che si aggira per questo strano luogo come insetti inconsciamente esplorerebbero qualcosa che provenisse da mondi e pianeti diversi. L’atmosfera è un’altra, quasi si avverte nell’aria il peso del tempo.
O forse è semplicemente Babilonia che, ad un passo da qui, sulle rive dell’Eufrate, ancora magnetizza ed irradia tutto ciò che la circonda.