Così ho udito. A quel tempo Siddhartha dimorava a Rajagriha, sul picco degli avvoltoi. Attorniato da monaci e bodhisattva, egli era entrato in meditazione profonda quando Shariputra chiese ad Avalokiteshvara: “Come deve preparararsi chi desidera praticare la profonda perfezione della saggezza?”
Avalokiteshvara rispose: “Shariputra, chiunque desideri praticare la profonda perfezione della saggezza dovrebbe comprendere che la forma è vuota e la vacuità è forma, che la vacuità non è altro che forma e che la forma non è altro che vacuità. Allo stesso modo, sensazioni, discriminazioni, fattori di composizione e coscienze sono vuoti. Tutti i fenomeni sono vacuità. Senza caratteristiche proprie, essi non sono prodotti, non cessano, sono privi di difetto, non diminuiscono, né si accrescono, poiché nella vacuità non c’è alcuna forma, non c’è sensazione, né discriminazione, non ci sono fattori di composizione, né coscienza. Non c’è occhio, non c’è orecchio, non c’è naso, non c’è lingua, non c’è corpo, non c’è mente. Non c’è forma e non c’è suono, non c’è odore, né sapore, non c’è oggetto tangibile, né fenomeno. Non c’è ciò che costituisce l’occhio, né ciò che costituisce la mente o la coscienza mentale. Non c’è ignoranza e nemmeno estinzione dell’ignoranza, Shariputra. Non c’è invecchiamento, né morte, né estinzione dell’invecchiamento o della morte. Non c’è sofferenza, né origine o cessazione della sofferenza, e non c’è sentiero che porti a quest’ultima, né saggezza trascendentale, né suo ottenimento o non ottenimento.
I bodhisattva, una volta passati completamente al di là dell’errore, raggiungono uno stato che è al di là della sofferenza. E perciò, Shariputra, il mantra della suprema sapienza, il mantra della conoscenza più elevata, il mantra ineguagliabile e che pacifica tutte le sofferenze, è gate gate paragate parasamgate bodhi svaha: Andate, andate. Andate oltre. Andate oltre sino in fondo. Benvenuto, risveglio! È in questo modo, Shariputra, che il bodhisattva dovrebbe preparasi alla profonda perfezione della saggezza.
Quindi Siddhartha riemerse dalla propria meditazione e disse: “Ben detto Avalokiteshvara, ben detto. È proprio così!” (Sutra del cuore della saggezza)
L’impermanenza dei fenomeni tutti, il loro essere intrinsecamente legati ad una o più velocità, a movimenti che li trasforma continuamente è il vuoto (shunyata). La totalità del divenire, l’impermanenza del tutto, questo è il vuoto. L’essere in divenire, quest’essere che incessantemente si trasforma, è il vuoto.